Lorenzo Puglisi / L’ignoto che appare
Bollettino n. 192 testo di Roberto Borghi
dal 9 marzo al 24 aprile 2016
In questa occasione Puglisi, di cui è attualmente in corso un’ampia personale presso la galleria Sobering di Parigi, presenta una serie di dipinti che rivisitano la tradizione del ritratto e l’impianto compositivo di celebri capolavori della pittura del passato. “Matteo e l’Angelo” di Caravaggio, nella grande tela esposta al Milone, si trasforma in una vasta tenebra dalla quale affiorano soltanto alcuni dettagli anatomici: visi, mani e piedi che immergono la scena in un’atmosfera straniante, dal tono oracolare.
Nei dipinti di Lorenzo Puglisi si assiste al capovolgimento del consueto rapporto tra luce e buio. Di solito l’oscurità viene intesa come assenza, sottrazione di luce: il buio che pervade le opere del giovane artista biellese invece sembra nascere da un ispessimento della luce. È come se il bagliore si accumulasse, si addensasse sulla superficie pittorica, e questa esagerazione luminosa portasse all’implosione, alla tenebra. Le parti irrorate di luce (un chiarore lunare e conturbante) sembrano a loro volta scavate all’interno dell’oscurità. Anche in questo caso il rapporto luce e buio si presenta capovolto: la luce nasce attenuando, sottraendo il buio, anche se ne conserva pur sempre una traccia nelle espressioni contratte e indecifrabili dei volti.
La pittura di Puglisi è attraversata da un profondo desiderio di conoscenza del reale, da una “grande domanda sul mistero del perché siamo qua – come ha ribadito egli stesso in una recente intervista con Bruno Corà -. Per me anche la luce, nell’oscurità, rappresenta qualche cosa che inizia timidamente ad apparire dal nulla che è la mia condizione”. Insieme alla luce, però, nei suoi dipinti affiora anche un senso di ignoto che ha qualcosa di allarmante e appagante allo stesso tempo. In fondo “nel presente – come riporta il Libro degli amici di Hofmannsthal – si cela sempre quell’ignoto la cui apparizione potrebbe mutare tutto: è un pensiero che dà le vertigini, ma che consola”.
Nato nel 1971 a Biella, Lorenzo Puglisi vive e lavora a Bologna. Recentemente ha tenuto mostre personali al Museo Cà Ghironda di Bologna (2015), nel Museo del Territorio Biellese (2014), nel Palazzo Monferrato di Alessandria (2013), presso la Galleria Il Milione (2013). Fino al 12 marzo 2016 è in corso una sua personale presso la galleria Sobering di Parigi, che, così come Fridman Gallery a New York e Marco Noire a Torino, ha già presentato le sue opere in numerose collettive.