Riccardo Guarneri nato a Firenze nel 1933, dopo la frequentazione della Scuola Libera del Nudo, ventenne inizia a dipingere contemporaneamente ad un’attività musicale che lo vede esibirsi con orchestre di musica leggera in Italia e all’estero.
Dopo i primi quadri figurativi si avvicina all’informale, la prima mostra personale è a l’Aia nel 1960.
Nel 1962 comincia ad interessarsi al colore in quanto luce, alla grafia come pittura ed ai problemi inerenti alla percezione visuale. Da questo momento in poi, segno, luce e colore si identificano. Nascono i primi quadri chiarissimi in cui lo spazio viene scandito da variazioni luminose e le cui superfici sono trattate prevalentemente a matita.
È cofondatore del gruppo Tempo 3, insieme a Giancarlo Bargoni, Carreri, Esposto e Stirone, che si proponeva come il terzo tempo della pittura astratta dopo l’astrattismo geometrico e l’informale. Le sue opere si collocano negli ambiti della pittura aniconica e della pittura analitica i cui artefici sono Claudio Olivieri, Pino Pinelli, Giorgio Griffa, Claudio Verna, Marco Gastini, Carmengloria Morales, Elio Marchegiani, Gianfranco Zappettini, Paolo Cotani. Ha insegnato pittura nelle Accademie di Belle Arti di Carrara, Bari, Venezia e Firenze.
La ricerca di Guarneri, ormai matura e originale, è premiata con l’invito alla XXXIII Biennale di Venezia (dove condivide la sala con Agostino Bonalumi e Paolo Scheggi) e alla mostra Weiss auf Weiss alla Kunstalle di Berna, mentre sono del 1967 le partecipazioni alla V Biennale di Parigi e alle mostre di Nuova Tendenza. Numerose sono le personali che vedono l’artista impegnato in Italia ed in Europa negli anni Sessanta: alla Galleria Gritti di Venezia nel 1964, alla Galleria II Bilico di Roma nel 1965, alla Galleria il Paladino di Palermo nel 1966, alla Galleria La Carabaga di Genova e alla Galleria 3A di Lecce nel 1967, allo Studio d’informazione Estetica di Torino nel 1968 e alla Galleria Flori di Firenze nel 1969.
“In una stessa opera è possibile cogliere procedimenti operativi legati a molteplici stati espressivi, frammenti di vita e dettagli astratti, elementi leggeri e istintivi, forme impercettibili e vaganti, linee rette sfiorate da atmosfere vaporose, soffi di luce e turbolenze segniche. Fare pittura significa esaltare la fisicità dello spazio astratto attraverso gli accadimenti del colore – luce, seguento ‘un nuovo modo di vedere, allargando/aumentatndo il campo della percezione’, come Guarneri si è sempre proposto di realizzare nel divenire della sua esperienza” (Claudio Cerritelli. Sospensione del colore – luce. Bollettino della Galleria del Milione n° 190 del 2015).
Nel 2017 un riconoscimento giunge all’artista con l’invito da parte di Christine Macel alla 57. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia Viva Arte Viva, a cinquant’anni dalla sua prima Biennale del 1966.
Nel 2018 è invitato alla mostra 100% Italia. Cent’anni di capolavori, tenutasi al Museo Ettore Fico di Torino. Nel 2019 il Museo del Novecento di Milano inserisce un’opera di Guarneri nell’ambito della riorganizzazione del museo, inaugurando un nuovo itinerario espositivo. Il Museo del Novecento di Firenze, invece, gli dedica una mostra personale.
Nel 2021 quattro sue opere entrano a far parte della collezione permanente del Centre Pompidou di Parigi.
Riccardo Guarneri ha insegnato pittura nelle Accademie di Belle Arti di Carrara, Bari, Venezia e Firenze ed è inoltre Accademico Emerito per l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, città dove da sempre vive e lavora.
Riccardo Guarneri espone alla Galleria il Milione nel 2015.